sabato 13 settembre 2008

Gay Pride a Genova, cambia la data.

(Il Secolo XIX) Nuova data per il Gay Pride del 2009. Certamente si terrà a Genova. Ma non il 13 giugno, che coincide con il Corpus Domini e con la processione che attraversa tutta la città.

La nuova data del Pride nazionale sarà fissata alle 12 di oggi, in prefettura, durante l’incontro fissato tra Riccardo Gottardi, segretario nazionale Arcigay, e il prefetto Anna Maria Cancellieri.

La rappresentante del governo - che ieri ha ricevuto la visita del sottosegretario all’Interno, Francesco Nitto Palma e del prefetto Giuseppe Pecoraro, capo del dipartimento nazionale dei vigili del fuoco - già in mattinata aveva espresso forti perplessità per la coincidenza dei due avvenimenti del 13 giugno.

S’era appellata al dialogo, Anna Maria Cancellieri, invitando i responsabili di Arcigay a un incontro. In nome del buon senso e del bene comune. Nel tardo pomeriggio, è arrivata la svolta.

Dopo una serie di cordiali telefonate con Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay, e con Riccardo Gottardi (nella foto), grazie alla mediazione del prefetto in serata s’è arrivati a una svolta. Con il cambio di data - che verrà definito oggi, appunto - del Gay Pride a Genova.

E se la decisione finale è affidata a Riccardo Gottardi, già responsabile dei gay europei, si sono dichiarati più che disponibili a uno slittamento della giornata dell’orgoglio omosessuale sia Franco Grillini, sia Alessio De Giorgi, genovese, responsabile per la Regione Toscana (dove da anni vive e lavora) dell’applicazione della normativa contro le discriminazioni.

Franco Grillini, che sarà alla Fnac di Genova il 21 ottobre, per presentare “Ecce homo” - suo ultimo best seller, edito da Rizzoli - ha chiacchierato a lungo con il prefetto. Che ha invitato in prefettura il presidente onorario di Arcigay: «La conoscerò volontieri. E intanto leggerò il suo libro». Grillini, da parte sua, non soltanto ha accettato di buon grado l’invito: «La verrò a trovare il 21 ottobre». Ma ha anche concordato con il prefetto che sì, la data del Gay Pride può essere modificata. Figurarsi.

E ha poi sottolineato: «L’importante è che il Gay Pride si faccia. E a Genova, come stabilito. Il giorno non è però una scelta determinante. Purché se ne discuta con gli organizzatori. In un rapporto corretto - ha puntualizzato l’ex parlamentare - la soluzione si trova sempre. In presenza di disponibilità a discutere, la quadra si trova sempre».

Come dire: d’accordissimo sulla scelta genovese. Senza impuntature sciocche: una data è più che modificabile, ma che va discussa e ridefinita con gli organizzatori locali. Ovvero: Riccardo Gottardi, segretario nazionale Arcigay.

Sulla stessa linea anche Alessio De Giorgi, imprenditore di successo in Versilia, dove vive da alcuni anni.

Promette di esserci, Alessio De Giorgi, quale che sia la data. E si dichiara più che soddisfatto per la presa di posizione del cardinale: «Si può benissimo discutere del cambiamento di data. Anche in considerazione delle parole importanti pronunciate dal cardinale Bagnasco. Chiaro che nessuno di noi si aspetta una benedizione del vescovo di Genova, ma neppure l’anatema. Le sue parole molto tranquille, mi sono sembrate positive. E molto significative. Com’è significativo che la Chiesa sappia dialogare. È bello che Genova sia stata città europea della Cultura appena qualche anno fa e che ora dimostri di avere anche e soprattutto cultura delle differenze. La data, ripeto, è relativa. Poco importa. Ma va ridiscussa e decisa dagli organizzatori locali».

Insomma, tutti d’accordo, dopo l’intelligente mediazione di Anna Maria Cancellieri. Che ha scelto la strada del dialogo, molto apprezzata dallo stesso Riccardo Gottardi. «Alle 12 di domani (oggi, ndr) - conferma il segretario nazionale di Arcigay - incontrerò il prefetto per discutere di una nuova data e un nuovo percorso del Gay Pride. Nessun problema. Anzi, soddisfazione per l’apertura del prefetto e per la sua immediata disponibilità al dialogo».

Un dialogo programmato in modo talmente fulmineo da prendere in contropiede persino Aurelio Mancuso, brillante e attento presidente nazionale di Arcigay. Che mentre Riccardo Gottardi a Genova s’accordava con Anna Maria Cancellieri - che a sua volta invitava Grillini in prefettura- da Roma tuonava contro «l’incompatibilità» tra Pride nazionale e celebrazioni religiose. Chiosando: «Offriamo piena disponibilità al confronto». Già fatto. Accadrà oggi.

Nessun commento: