mercoledì 17 settembre 2008

Genova. Mons. Doldi: "Gay Pride, offesa ai credenti". Il silenzio di Bagnasco.

(Il Secolo XIX) Dalla Chiesa di Genova «nessuna crociata» contro l’annunciato Gay Pride (l’edizione 2009 è prevista a metà giugno nel capoluogo ligure) né «condanna o emarginazione per la persona che si trova nella condizione omosessuale»; semmai, è il Gay Pride ad avere «una marcata impronta anticlericale e quindi un’offesa ai credenti»; inoltre. una serie di coincidenze indicherebbe un attacco alla Chiesa: ad affermarlo è il sacerdote, giornalista e preside della sezione genovese della facoltà Teologica, monsignor Marco Doldi, in un editoriale sul settimanale cattolico genovese Il Cittadino, che esprime anche preoccupazione per «i messaggi pornografici e blasfemi» legati all’iniziativa.

A questo proposito, e pensando anche alla tutela dei bambini, Doldi afferma che «in nome della laicità le autorità hanno il dovere di prevenire ogni offesa in tal senso» e «il diritto dei gay dovrà essere compatibile col diritto naturale dei genitori di educare i figli alla propria identità sessuale».

Doldi mette poi insieme alcune coincidenze: «Il Gay Pride fissato a un anno dalla visita del Papa; le sigle che si opposero a quella visita sono le stesse che ora sostengono il Pride; la data scelta è quella del Corpus Domini», oltre al fatto che «Genova è la sede del presidente dei vescovi italiani». In conclusione si chiede: «Forse che attraverso di lui (Angelo Bagnasco, ndr) si vuole colpire la Chiesa italiana»?